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Una sala gremita di giovani (nella foto) per parlare dei loro stili di vita, dei fattori di rischio e avviare un confronto sulla promozione di azioni a tutela degli adolescenti. Ieri mattina, in Municipio, una rappresentanza degli studenti delle scuole superiori di San Donato (circa 200 tra studenti e studentesse del Levi, del Della Francesca, del Mattei e di Afol) ha potuto prendere visione in anteprima dei dati raccolti attraverso il progetto Selfie, iniziativa promossa dal Comune, con la collaborazione tecnica del Centro Studi Semi di Melo, della Casa del Giovane e della Fondazione Exodus, realtà specializzate nel campo della prevenzione, dell’accoglienza e del trattamento del disagio giovanile.
L’iniziativa, finalizzata a fotografare gli stili di vita degli adolescenti e dei teenager con l’obiettivo di individuare i fattori di rischio e attivare percorsi di prevenzione, aveva preso il via la scorsa primavera attraverso la pubblicazione di un questionario rivolto alle ragazze e ai ragazzi che frequentano le scuole sandonatesi (medie e istituti superiori). 3mila studenti dagli 11 ai 19 anni hanno risposto in forma anonima alle domande sui loro stili di vita fornendo una fotografia delle dinamiche che caratterizzano il quotidiano degli adolescenti della nostra città. Suddivisa in nove sezioni, l’indagine spaziava da interrogativi sull’uso della rete ai principali fenomeni di rischio (quali il consumo di sostanze stupefacenti e di alcolici), fino ad arrivare alle domande relative alla rappresentazione di sé e sulle proprie relazioni.
I dati, raccolti e analizzati, sono stati illustrati ai ragazzi e alle ragazze da Simone Feder, educatore e psicologo, che ha elencato i principali elementi emersi dall’indagine: dal rapporto con lo smartphone che vede una prevalenza nell’uso nel tempo libero da parte delle ragazze (in media una su due) rispetto a quello da parte dei ragazzi (in media uno su tre) alla spesa settimanale per abitudini disfunzionali (che registra un’impennata tra il campione dei ragazzi delle medie e quello delle superiori).
Nel corso dell’incontro i ragazzi hanno potuto esprimere la loro opinione sulla “fotografia” scattata attraverso il questionario esprimendo l’esigenza di avere adulti che diano regole, che dicano dei no e che dedichino loro tempo per ascoltarli. Da parte dei ragazzi presenti è emersa, inoltre, con forza la sensazione di vivere in un mondo complesso e difficile, di fronte al quale si sentono soli e intimoriti.
«I dati raccolti – dichiara l’Assessora ai servizi di welfare Francesca Micheli – vanno letti con rispetto e con delicatezza, rappresentando occasione e spazio di ascolto di quanto i ragazzi e le ragazze hanno da dire a noi adulti. Le risposte sono la voce dei nostri giovani che ci racconta la complessità del tempo che stiamo vivendo e di quanto questo possa essere insidioso, sfidante, ricco e faticoso, per i nostri adolescenti e per noi adulti che abbiamo la responsabilità di essere per loro guide e punti di riferimento».
«Ringraziamo le ragazze e i ragazzi – aggiunge l’Assessore all’istruzione Valentina Marzani – che hanno accolto l’invito a “mettersi in gioco”, condividendo in pubblico le proprie opinioni sul racconto emerso dai dati raccolti ed elaborati con il progetto Selfie. Il confronto andato in scena sala Consiliare ha confermato che sono tante le questioni aperte per i nostri giovani ed è stato di stimolo per noi amministratori a promuovere, anche attraverso il loro contributo, azioni per sostenere i nostri giovani nel percorso di crescita e formazione».
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Ultimo aggiornamento: 05-09-2024, 09:44